"Ma cosa vai a fare alla Sacra? Vai a fare la guida? Ma che bello, io ci sono stato ma tanti anni fa, adesso che so che ci sei tu devo ritornarci". Queste sono più o meno le cose che mi dice chi mi conosce quando scopre che sono uno dei volontari della Sacra di San Michele. Mi viene sponstanea una domanda: possibile che siano così tanti a voler andare alla Sacra ma nello stesso tempo in pochi ad averla visitata di recente? E' vero che io stesso, prima di diventare uno dei volontari, non ci andavo da anni (a parte qualche "piccola impresa sportiva" in bicicletta su per le salite o passando dalla via ferrata) anche se sono sempre stato affascinato da quella costruzione che domina tutta la Valle di Susa e che richiama un passato affascinante fatto di storie, leggende, coraggio, monaci, cavalieri e re.
"Ma se ti affascinava così tanto, perché non ci sei venuto prima" mi direte voi. Semplice: perché non sapevo dell'esistenza di questo gruppo di persone che, come recitiamo all'inizio di ogni visita, "aiutano i Padri Rosminiani, che sono i custodi della Sacra da quando Re Carlo Alberto...".
E' passato un po' di tempo da quando ho saputo dell'esistenza di quest'associazione ma adesso eccomi qua: un volontario della Sacra.
Un volontario da "poco", solo sette mesi, ma devo affermare che mi sembra già molto di più. La calorosa accoglienza che ho ricevuto da tutti i volontari si è trasformata in amicizia: che bella sorpresa e che bel gruppo di persone. Pensavo che chi si offriva come volontario si limitasse a dedicare un po' del proprio tempo libero, invece ho trovato un gruppo che, non solo condivide con entusiasmo la passione per questo monumento, ma che è veramente un gruppo di amici con il quale è bello passare del tempo anche al di fuori del "lavoro" di volontario.
In questi sette mesi ho avuto il paicere di conoscere molte notizie storiche che mi avevano sempre incuriosito. Per esempio sapere che gli archi rampanti sono poco più vecchi di me (di 10 anni), che la Sacra è anche un cimitero dei Savoia e tante altre cose ho scoperto andando su e giù per questi scaloni, come già hanno fatto i volontari più vecchi di me.
Non sono solo affascinato da quello che ho letto della storia della Sacra, ma vivo sensazioni uniche quando riesco a passeggiare in chiesa durante i 10 minuti in cui uno dei padri racconta la vita dei monaci qui alla Sacra nei suoi 1000 anni di vita. Pensare a quanti monaci in questi secoli hanno passeggiato come me sotto quelle arcate, a quanti pellegrini hanno salito i gradini dello scalone dei morti, alle attese, alle preghiere, pensare tutto questo mi fa sentire parte di questo antichissimo monastero. Però non sono solo queste le cose piacevoli che ho trovato con i volontari. Come dimenticare i minestroni medievali di Gigi? E la polenta dell'Amprimo? E i formaggi di capra della Cascina dei Canonici? E i concerti del sabato sera?
"Ma ci sono solo cose positive per te alla Sacra" mi direte a questo punto.
Per essere sincero un appunto lo devo fare, nessuno mi ha ancora portato a fare un giro su alla Loggia dei Viretti... che spettacolo di lassù. Pazienza magari qualche animo buono lo farà. Intanto vi aspettiamo, e quando sentirete: "noi volontari aiutiamo i Padri Rosminiani, che sono i custodi della Sacra da quando Re Carlo Alberto..." allora sarà uno di noi volontari... Ascoltateci e anche voi sarete parte di questa storia.
Alla prossima visita...
Ginio
Articolo precedentemente pubblicato su Sacra Informa Febbraio 2003 (Anno 11 (10) n. 1)